Apertura partita iva nel 2022 e fatturazione elettronica

Premessa

L’avvio dell’obbligo di fatturazione in esclusiva modalità elettronica esteso anche ai contribuenti in regime forfettario, comporta non solo un cambio nelle modalità di fatturazione, bensì porta con sé tutta una serie di ulteriori incombenze connesse all’ingresso nel mondo del “fisco elettronico”.

E’ doveroso ricordare che per la decorrenza dei nuovi obblighi sono previsti termini di introduzione differenziati, variabili a seconda dell’ammontare dei ricavi o compensi conseguiti, come segue:

  • Dal 1° luglio 2022, se l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nell’anno precedente, ragguagliato a periodo, è superiore a 25 mila euro;
  • Dal 1° gennaio 2024 per tutti, indistintamente.
La corretta modalità da adottare
Volendo tentare un ragionamento di tipo analogico, possiamo ricordare che l’adozione del regime contabile in sede di apertura della partita IVA è strettamente correlato al volume d’affari presunto, dichiarato in fase di apertura.
Tuttavia, nel caso specifico, la norma pare fare riferimento esclusivamente all’ammontare dei ricavi o compensi conseguiti nell’anno precedente – che sono cosa ben diversa dal volume d’affari presunto per l’anno corrente – pertanto l’interpretazione letterale della norma porta a considerare che se la partita IVA è stata aperta nel 2022, mancando il riferimento all’ammontare dei ricavi o compensi dell’anno precedente, la fatturazione possa essere effettuata in modalità analogica (ovvero, su carta).
Resta comunque da valutare se abbia un senso, per un nuovo soggetto, avviare la fatturazione in una modalità che, comunque, dovrà essere abbandonata nel 2024, oppure se sia più efficace avviarsi immediatamente al mondo del fisco elettronico, con il quale entro tempi brevi tutti dovranno, in ogni caso, rapportarsi.